Tra borghi storici, antichi sport, archeologia e spiritualità

Alla scoperta della Regione Marche tra Macerata e Ascoli Piceno - Parte 3

by Albore Simone Marino

Abbadia di Fiastra

Mi trovo all’interno della Riserva Naturale Abbadia di Fiastra, istituita nel 1984 per proteggere le terre appartenute ai Monaci Cistercensi.

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

La riserva occupa 1825 ettari di terreni attorno all’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra che presenta tutt’ora tracce del duro lavoro svolto dai monaci.

L’Abbazia Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra è tra le abbazie cistercensi meglio conservate in Italia.

Fondata nel 1142 dai Monaci Cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle di Milano, quando il Duca di Spoleto e Marchese della Marca di Ancona (Guarnerio II), donò loro un territorio molto vasto nei pressi del fiume Fiastra.

Gli ambienti si distribuiscono intorno al chiostro, simbolo della vita monastica.

Il pozzo ottagonale posto al centro era usato per attingere l’acqua da una cisterna che raccoglieva l’acqua piovana.

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Per la costruzione dell’Abbazia furono bonificati i terreni circostanti ed è stato utilizzato anche materiale proveniente dalle rovine della vicina città romana di Urbs Salvia.

Nel corso dei secoli i Monaci Cistercensi che osservavano la regola di San Benedetto “Ora et labora“, hanno promosso lo sviluppo religioso, economico e sociale di tutta l’area.

Il complesso monastico si presenta nella sua struttura originaria, con la chiesa abbaziale che occupa il lato nord del chiostro.

Refettorio dei Conversi

Refettorio dei Conversi

Il percorso parte dal lato Ovest del chiostro dove si vede, attraverso una finestra, il Refettorio dei Conversi, un lungo spazio molto semplice, caratterizzato da colonne e capitelli recuperati dalla città romana di Urbs Salvia.

Il Converso è un laico che pur vestendo un abito da frate non ha formulato i voti religiosi ed è addetto ai lavori più umili, lavoravano nei campi e si occupavano dell’organizzazione del lavoro dell’abazia e delle proprietà esterne.

Nel monastero seguivano regole e recitavano preghiere in parte diverse rispetto ai monaci sacerdoti.
Durante i pasti, tutti dovevano restare in rigoglioso silenzio mentre il lettore della settimana leggeva passi delle Sacre Scritture.

Palazzo Giustiniani Bandini

Palazzo Giustiniani Bandini

Una porta lungo l’ala Sud del chiostro conduce a Palazzo Giustiniani Bandini, dimora dell’omonima Famiglia fino al 1977, anno della morte dell’ultima discendente.

Il palazzo è disposto su 3 piani e presenta ricche decorazioni in ogni sala, di grande effetto quelle a “trompe-l’œil” dello scalone d’ingresso.

Sala delle Tenute

Sala delle Tenute

Proseguendo verso il giardino, in tipico stile inglese, si giunge alla incredibilmente bella Sala delle Tenute dove sono rappresentate le proprietà della Famiglia Giustiniani Bandini.

Si prosegue lungo l’ala Est del chiostro dove si trova la Sala del Capitolo, qui si svolgeva ogni mattina la lettura della Regola di San Benedetto e si discutevano i problemi del Monastero.

Sala del Capitolo

Sala del Capitolo

Curiosità

L’espressione comune “non avere voce in capitolo” deriva proprio dalla Sala del Capitolo.

Accadeva quando i monaci novizi e i conversi non erano ammessi al Capitolo, l’assemblea dei religiosi che prendeva decisioni importanti.

I novizi e i conversi potevano solo udire e assistere al Capitolo dall’esterno della sala.

Museo del Vino

Museo del Vino

Si giunge poi nei locali delle cantine dove è stato allestito il Museo del Vino che espone strumenti e oggetti usati nel passato per la lavorazione delle uve.

Sono raccolti torchi, botti in Rovere, contenitori vari, tini, pompe da travaso e anche una caldaia per il vino cotto.

Le cantine risalgono al XVII secolo volute dai Gesuiti, ai quali era stata affidata l’Abbazia nel 1581, costruite su due piani, di cui uno interrato dove sono presenti le grotte, venivano utilizzate per lavorare le uve prodotte dalle vigne dell’Abbazia.

Museo Archeologico

Museo Archeologico

Proseguendo sempre lungo il chiostro, si arriva all’area dedicata al Museo Archeologico allestito nella Sala delle Oliere.

In questa sala veniva conservato l’olio ricavato dalle olive raccolte nei campi dei monaci.

La raccolta archeologica comprende reperti provenienti dalla vicina Urbs Salvia, portati alla luce durante varie campagne di scavo effettuate per conto della Famiglia Giustiniani Bandini a partire dalla fine del 1700.

Museo Archeologico

Museo Archeologico

Molto interessanti i reperti rinvenuti, in particolar modo i ritratti di Augusto e Druso Maggiore e un’anfora rinvenuta nel Mare Adriatico.

Si raggiunge poi l’ingresso della chiesa, che come consuetudine dei Monaci Cistercensi, dedicata alla Vergine Maria.

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

La facciata si presenta molto semplice in cotto rosso, nel XV secolo fu aggiunto un nartece a tre campate, con trifore e un portale in marmo grigio.

Venne costruita, a pianta a croce latina a 3 navate delimitate da 12 colonne che simboleggiano gli Apostoli.
I portali, rosoni e capitelli furono scolpiti dai monaci stessi utilizzando la pietra proveniente dalle rovine di Urbs Salvia.

"Madonna con Bambino", tra San Nicola di Bari e San Sebastiano.

“Madonna con Bambino”, tra San Nicola di Bari e San Sebastiano.

L’interno risulta sobrio ed essenziale, le poche decorazioni pittoriche risalgono al XV secolo.

L’affresco nella navata laterale destra raffigura una “Madonna con Bambino“mentre allatta, tra San Nicola di Bari e San Sebastiano.

Crocifissione

Crocifissione

Nell’abside è posto l’affresco che raffigura la Crocifissione e nelle nicchie poste ai lati i ritratti di San Benedetto da Norcia e San Bernardo di Chiaravalle.

Cappella di San Benedetto da Norcia

Cappella di San Benedetto da Norcia

Nella Cappella di San Benedetto da Norcia, sulla parete di fondo sono presenti affreschi che raffigurano l’Annunciazione, San Pietro apostolo e Santa Caterina d’Alessandria.

Cappella di San Bernardo

Cappella di San Bernardo

Nella Cappella di San Bernardo vengono raffigurate scene della vita di San Paolo e Sant’Antonio eremiti.

La parete di destra presenta un trittico di affreschi piuttosto interessante.

Nel primo riquadro vi è l’incontro tra i due Santi; il secondo riquadro raffigura i due Santi in preghiera e nell’ultimo riquadro Sant’Antonio seppellisce San Paolo.

Sarcofago del Principe Sigismondo Giustiniani Bandini

Sarcofago del Principe Sigismondo Giustiniani Bandini

All’interno della chiesa è conservato il sarcofago in pietra grigia del Principe Sigismondo Giustiniani Bandini.

Nell’edificio posto di fronte alla chiesa si trova un punto di risotro e un negozio di souvenir.

Termina così un’altra giornata molto ricca dal punto di vista artistico e culturale.


Si  precisa che strutture, aziende e/o enti pubblici citati non hanno corrisposto alcun compenso, bene materiale e/o altro in cambio di questo articolo.

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