Arcevia e i suoi 9 castelli

Alla scoperta della Regione Marche tra Pesaro Urbino e Ancona - Parte 6

by Albore Simone Marino

I 9 Castelli di Arcevia, piccoli borghi medievali inalterati nei secoli

I 9 Castelli di Arcevia sono dei piccoli centri abitati protetti da mura che mantengono inalterate le peculiarità tipologiche dei secoli XIV-XV.

Sparsi nel territorio comunale di Arcevia, i castelli sono: Nidastore, Loretello, San Pietro in Musio, Palazzo, Piticchio, Montale, Castiglioni, Caudino e Avacelli.

Castello di Caudino

Castello di Caudino

Il nostro itinerario comincia dal Castello di Caudino, conserva in modo perfetto l’assetto originario di inizio XIV secolo.

Nel piccolo borgo si può vedere l’antica torre campanaria e la Chiesa di Santo Stefano, ristrutturata nel XVIII secolo, che conserva un affresco del 1500 raffigurante la Madonna di Loreto.

Nei pressi del castello fu combattuta nel XIV secolo una battaglia tra Guelfi e Ghibellini per il possesso del territorio.

Castello di Palazzo

Castello di Palazzo

Ci dirigiamo poi al Castello di Palazzo, adagiato su di una collina a circa 500 metri sul livello del mare.

Il borgo presenta la struttura urbanistica medioevale quasi intatta, sviluppata seguendo le linee del Monte Caudino.

Da visitare la Chiesa dei SS. Stefano e Settimio (XVIII sec.) in stile barocco e la Chiesa di S. Anna con notevoli affreschi.

Castello di San Pietro in Musio

Castello di San Pietro in Musio

Proseguiamo fino a raggiungere il Castello di San Pietro in Musio costruito nel XIII secolo, conserva parte della cinta muraria el’assetto interno con edifici in pietra.

La Chiesa parrocchiale fu distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruita sulla pianta originale.
Al suo interno conserva una tela con San Pietro che riceve le chiavi da Cristo e Sant’Ubaldo (XVII sec.).

Fuori le mura si trova il Santuario della Madonna di Montevago, al cui interno si trova l’affresco della Madonna con il Bambino, venerato dagli abitanti del borgo.

Castello di Nidastore

Percorriamo breve distanza per arrivare al Castello di Nidastore, “Nido degli Astori”, i falchi che venivano usati per la caccia nel Medioevo. Conservato in modo eccelso, è stato molto conteso nei secoli per la posizione strategica.

Molte abitazioni hanno utilizzato come base la cinta muraria del XV secolo.

Castello di Loretello

Castello di Loretello

Ancora pochi chilometri percorsi per raggiungere il Castello di Loretello, risalente al XI secolo, è il più antico tra i castelli di Arcevia.

Conserva in modo consistente l’apparato medioevale con mura, torrioni e la bellissima rampa di accesso a tre arcate.

All’interno del borgo la Chiesa di San Giovanni Evangelista (XVII sec.) e fuori le mura la Chiesa di Sant’Andrea (XI sec.), conservano importanti opere artistiche.

Nel 1920, vennero abbattute le mura a nord per favorire l’accesso al borgo della nuova strada comunale.

Castello di Montale

Castello di Montale

Giungiamo poi al Castello di Montale, anch’esso conserva in modo pregevole l’impianto dei borghi medievali.

Da vedere la Chiesa di San Silvestro (XIII sec.), che ha un lato incorporato nelle mura e il campanile ricavato dalla torre di guardia.

Castello di Piticchio

Castello di Piticchio

Ci spostiamo di poco e raggiungiamo il Castello di Piticchio, uno dei più suggestivi e meglio conservati.

La cinta muraria è perfettamente conservata, i camminamenti di ronda, che percorrono l’intera cinta muraria, permettono di ammirare panorami meravigliosi della zona circostante.

La Chiesa di San Sebastiano (XVI sec.) custodisce un braccio dorato con una reliquia del Santo.

Agriturismo e fattoria "Stazione di posta – Ristoro e cambio cavalli"

Agriturismo e fattoria “Stazione di posta – Ristoro e cambio cavalli”

Prima di proseguire l’itinerario cerchiamo un posto per la pausa pranzo, Google Maps alla mano e troviamo non molto lontano l’Agriturismo e fattoria “Stazione di posta – Ristoro e cambio cavalli”.

Una location storica che si trova sulla strada più comoda e veloce per andare da Senigallia a Perugia.

La loro gastronomia è legata alle tradizioni culinarie tipiche marchigiane, offre prodotti del territorio di ottima qualità a prezzi onesti.

Agriturismo e fattoria "Stazione di posta – Ristoro e cambio cavalli"

Agriturismo e fattoria “Stazione di posta – Ristoro e cambio cavalli”

Dopo il pranzo suggeriamo una passeggiata nella parte della fattoria che ospita capre, asini, lama, cavalli ed altri animali.
Ci si può immergere per qualche ora in un luogo di vero ristoro, oltre che per il palato, anche per la mente.


Stazione di Posta – Ristoro e cambio cavalli
Via Magnadorsa, 114
Località Magnadorsa di Arcevia (AN)
Tel.: 0731.984403 – 333.5778214
Email: stazionediposta@gmail.com


Dopo un ottimo pranzo proseguiamo il nostro itinerario direzione Castello di Castiglioni, le cui mura risalgono al 1400, così come la porta di accesso trasformata in torre campanaria.

Castello di Castiglioni

Castello di Castiglioni

Il Castello di Castiglioni conserva buona parte della sua struttura difensiva originale, la porta a sud è stata ricostruita in stile neoclassico.

La Chiesa di Sant’Agata (XV sec.) si trova sulla piazza principale del borgo, al suo interno sono esposte opere di Ramazzani e Bruno d’Arcevia.

Raggiungiamo infine l’ultimo dei 9 Castelli di Arcevia, quello di Avacelli, posto ad una altitudine di circa 485 metri sul livello del mare.

Castello di Avacelli

Castello di Avacelli

Il Castello di Avacelli risale al 1200 e conserva parte delle mura difensive, al suo interno troviamo la Chiesa di San Lorenzo (XV sec.) che conserva un Crocifisso di terracotta.

Fuori dal Castello di Avacelli si trova la Chiesa di Sant’Ansovino (XI sec.) che secondo la tradizione è proprietà dell’Ordine dei Templari.

Paesaggio

Paesaggio

E’ notevole l’integrità preservata delle fortificazioni di epoca medievale, le mura percorribili con i camminamenti, come a Loretello, le torri di guardia e le porte di accesso al centro storico.

Consigliato il cammino di ronda di Piticchio, con la Torre dell’orologio, Avacelli con il suo paesaggio fitto di boschi, Loretello con diffuse coltivazioni tipiche quali il farro, mais, cicerchie, ulivo e vite.

Finito l’itinerario dei Castelli, ci dirigiamo ad Arcevia, municipalità che comprende questi borghi.

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