Sesto al Reghena
Il borgo di Sesto al Reghena, inclusa tra i Borghi più belli d’Italia, vede il suo maggiore sviluppo grazie alla fondazione dell’Abbazia Benedettina di S. Maria in Sylvis nel VIII secolo.
Entrando nel piccolo borgo si ammiri dapprima il bel Palazzo Burovich, al cui secondo piano si trova la Biblioteca Civica.
L’edificio presenta una facciata in parte affrescata con scene campestri, nel cortile interno si trova uno splendido esempio di giardino all’italiana.
Percorrendo la strada si raggiunge l’area dell’abbazia.
Vi si accede attraversando la Torre Grimani dove fino al ‘700 vi era il ponte levatoio, oggi è sede dell’Associazione Pro Sesto. Insieme alla Torre campanaria, sono le uniche superstiti delle sette torri che difendevano le mura cittadine.
La facciata affrescata raffigura il Leone di San Marco (XV sec.), appena sotto vi è un bassorilievo con lo stemma in pietra e dipinto della Famiglia Grimani con la data del 1521, non si sa invece nulla sullo stemma con croce posto a destra.
Più in basso è dipinta un’allegoria del Buon Governo della Serenissima.
Si accede poi all’ampio cortile sul quale si affacciano tutti gli edifici principali del complesso abbaziale.
Posto di fronte all’ingresso vi è la Torre campanaria (XI sec.), trasformazione della massiccia torre vedetta, alta poco meno di 35 metri costruita interamente in mattoni.
Sulla destra si trova l’antica Residenza Abbaziale (XII – XIII sec.), ora Palazzo del Municipio, che forma un tutt’uno con la loggia a due piani e il portico d’accesso al vestibolo della Chiesa di Santa Maria.
Sulla facciata sono presenti 5 stemmi affrescati che rappresentano alcuni abati commendatari del XVII e XVIII secolo.
A fianco si ammira la piccola loggia affrescata con scene cavalleresche e religiose.
La scala balaustrata conduce al Salone Abbaziale, un tempo coro notturno per i monaci, oggi usato per manifestazioni culturali.
Varcando il portone si accede al vestibolo affrescato con il ciclo allegorico dell’Inferno e del Paradiso, si apre poi la sala delle udienze con affreschi del XIII secolo.
L’Abbazia di S. Maria di Sesto o in Sylvis è una delle più importanti istituzioni monastiche della Regione, fondata intorno alla prima metà del VIII secolo.
Presenta un notevole apparato di pareti affrescate tra le quali spiccano quelle del XIV secolo eseguite da pittori giotteschi nella zona presbiteriale. Il suo interno è il risultato di restauri novecenteschi, presenta una pianta a tre navate con absidi semicircolari.
La Cripta ricostruita nel 1914, che si estende sotto il presbiterio, conserva l’Urna di S. Anastasia, splendido monumento di epoca longobarda che custodisce le reliquie della Santa.
Presenti anche una statua de “La Pietà” in pietra arenaria (XV sec.) e l’Annunciazione risalente al XIV secolo.
Tornando al piazzale vicino al campanile, si può notare l’edificio in mattoni dell’antica Cancelleria abbaziale (XII – XIII sec.) sede della giurisdizione civile e anche le carceri.
Dopo aver visitato il bel borgo di Sesto al Reghena, prima di rientrare mi dirigo a Cordovado.
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